Prisma è l’esordio letterario di Elisa Averna, genovese laureata in Lettere e Filosofia che si occupa ora di progettazione museologica e beni culturali.
Un libro spiazzante, originalissimo, con una struttura narrativa e un’idea di fondo che meritano di essere sottolineate e che creano una sorta di inseguimento continuo tra protagonista e lettore.
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La trama
Freddy Moore vive a New York, ha un QI sopra la media e ha sempre usato il suo intelletto per escogitare truffe. Fino a quando non è stato reclutato dall’intelligence.
In una giornata come le altre si sveglia imprigionato in un prisma trasparente e infrangibile. È un ambiente claustrofobico senza alcuna apertura, grande quanto la cameretta di un bambino.
Freddy non sa da chi e perché sia stato rinchiuso lì dentro, ma scopre ben presto che chi lo ha fatto vuole comunicare con lui: ogni faccia laterale del prisma è uno schermo sul quale, di tanto in tanto, viene proiettata una fase della vita di Freddy.
L’unico modo per scoprire la verità, sei tu, lettore. Freddy ha solo te per capire chi lo ha chiuso lì dentro e perché.
Prisma – La recensione
L’imprevedibilità di Prisma sta tutta in una frase che Freddy dirige verso il lettore, nel quale spiega chiaramente il senso della storia e il turbine di emozioni e fatti con cui è costruita la vicenda:
“So che i miei pensieri tu li stai leggendo. Tu, mio caro lettore, sei il mio unico legame con il mondo fuori di qui. Io posso comunicare solo con te. Posso farlo grazie a uno spazio-ponte di dialogo che termina con un libro. Io non sono allineato al tuo tempo e questo è evidente. Tu hai davanti a te un testo scritto in carta stampata o in formato elettronico, poco importa, perché in ogni caso contiene la mia storia. La tua lettura servirà a me per allinearmi al tuo tempo e quindi tornare alla mia vita nel mio mondo e a te per allenarti all’impossibile.”
Prisma è costruito quindi come una sorta di collegamento di più dimensioni spazio-temporali, che unisce in maniera incredibile lettore e protagonista. Chi legge, insomma, ha un ruolo attivo nella storia, un po’ come accadeva con Sebàstian ne La storia Infinita.
Leggendo si può cambiare il senso della storia e degli eventi? Sta tutto qui il senso di questo libro d’esordio di Elisa Averna, che in qualche modo ha riaffermato il potere della narrazione come mezzo per collegare menti, vite e realtà diverse.
Elisa Averna
Casa editrice
Edikit
Anno
2019
Genere
Narrativa
Formato
Brossura
Pagine
184
ISBN
9788898423859