Se doveste supporre il contenuto di questo libro dalla copertina, È tardi!, non capireste mai l’oggetto dell’indagine dell’autore Eduardo Savarese. Una copertina enigmatica per un testo, al contrario, molto esplicativo e diretto. È con piacere che vi proponiamo oggi la lettura di questo bel libro appena uscito in libreria per Wojtek edizioni e corredato dalle illustrazioni di Antonio “Bobo” Corduas.
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È tardi!
È tardi! L’attesa delle donne liriche è l’ultimo lavoro di Eduardo Savarese, magistrato e docente di Diritto internazionale, già autore di libri per E/O e minimum fax. Al curriculum ufficiale di Savarese, possiamo aggiungere che si tratta di un appassionato d’opera lirica. Non fin da bambino, nonostante l’insistenza di sua madre, melomane appassionata: Savarese, infatti, ammette che si annoiava e non capiva le parole pronunciate dai cantanti (e questo smentisce l’idea che l’opera si ama fin da subito o si detesta).
Da un certo punto in poi però, come racconta Savarese stesso, l’amore per l’opera è esploso e ha condotto lo scrittore a creare questo testo che è un po’ memoir estremamente personale (e che parte da lontano per arrivare alle vicende della quarantena pandemica), un po’ saggio musicale.
Il tempo dell’attesa, nell’opera e nella vita
Chi ama l’opera lirica sa quanto la figura femminile sia centrale in essa e quanto le eroine siano protagoniste di vicende (spesso d’amore e spesso tragiche) che ancora oggi riescono ad incantare il mondo intero, pensiamo ad esempio a Madama Butterfly di Puccini. Verdi, Puccini, Bizet, Mozart, Donizetti, Richard Strauss e Bellini, con i loro librettisti, ce ne rendono testimonianza. D’altra parte, come ci ricorda Savarese, Giuseppe Verdi scriveva che «nella musica, come nell’amore, si deve essere soprattutto sinceri». E sinceramente innamorate, in modi diversi, sono le sette protagoniste di questo saggio/memoir: la traviata Violetta Valery, la Cio- Cio-San nota come Madama Butterfly, Carmen la gitana, la Contessa mozartiana de Le nozze di Figaro, Lucia di Lammermoor schiacciata dalle trame del potere maschile, Elektra la matricida e Norma, la sacerdotessa che secondo Savarese è un archetipo che riassume in sé tutte le precedenti donne.
Davvero peculiare è il punto di vista che Savarese ci regala nel mettere insieme queste sette figure celebri in tutto il mondo. Esse sono nate dalla penna di scrittori e librettisti di epoche e luoghi diversi: che cosa lega queste donne fra loro? Secondo Savarese il tempo, o meglio il tempo dell’attesa. A questo fa riferimento l’altrimenti enigmatico titolo È tardi!
Lo scrittore trova nell’attesa «il più mistico dei moti interiori, un movimento che tesse il filo dalla memoria del passato e ci riconnette al futuro». L’attesa a volte è speranza, altre volte mette in luce l’amarezza delle illusioni o può portare alla follia ma non è mai tempo sprecato, secondo l’autore, poiché funge da motore per le nostre esistenze, per personaggi letterari come Ulisse che attende il ritorno alla sua Itaca, oltre che ovviamente nelle vite fittizie di queste sette eroine.
Violetta attende l’amore, Butterfly il “suo” Pinkerton, Carmen la libertà, Lucia le sue nozze ufficiali, Elettra il fratello che la vendichi e Norma il suo uomo, ora innamorato di un’altra. Sono tutte donne in attesa di amare loro stesse, anche contro la realtà circostante. Sono donne che stanno imparando qualcosa sul loro cuore. E, come giustamente sottolinea Savarese, «nel loro apprenderlo lo insegnano a noi, che le vediamo agire e cantare in una scena senza più sipario».
Intorno a tutte loro, un mondo maschile violento, dove il potere può diventare femminicidio, abbandono, istigazione al suicidio, tradimento. In qualche caso, si ha una sorta di solidarietà femminile per poter sopravvivere in un mondo creato a misura d’uomo. Resta comunque un finale di speranza, uno spiraglio che smentisce il titolo del libro: «non è tardi, non è stato tardi per dirsi la verità davanti a tutti». Tutti, sì. Perché queste donne sono costantemente oggetto dell’attenzione degli altri, di quel coro – popolo – famiglia giudice e ne subiscono le pressioni. Ci sono regole da rispettare, scandali da nascondere e a teatro tutto questo viene sempre messo in scena (lo scrittore ci ricorda che Giuseppe Verdi dovette lottare contro lo scandalo della sua relazione con la seconda compagna di vita, Giuseppina Strepponi, e che l’idea della casa in campagna di Violetta e Alfredo richiama certamente Villa Verdi, oggi visitabile, dove i due vissero).
La recensione del libro di Eduardo Savarese
Dietro queste pagine così scorrevoli e appassionate, dove davvero l’amore primario sembra essere quello per il teatro lirico, si cela una grande cultura (frequenti sono anche i richiami ad altre arti o altre figure femminili, come Mrs. Dalloway o Madame Bovary) e in particolare una vasta conoscenza dell’opera lirica, dalla librettistica alla storia dei compositori menzionati fino ad arrivare alle incisioni discografiche più amate e alle dive del belcanto (palese è l’amore di Savarese per Maria Callas). Originalissima la commistione di privato e racconto storico, musicale, letterario: la storia della famiglia Savarese, le vicende personali dell’autore e gli amori da lui vissuti si intrecciano con gli umanissimi tratti delle donne del teatro lirico. Donne che, come sottolinea lo stesso autore nell’onirico epilogo del libro, sanno attendere: «siete voi a essere maestre dell’attesa, ha ragione Cherubino».
Dunque, a chi consigliamo la lettura di È tardi! L’attesa delle donne liriche? A chiunque: se conoscete l’opera, amerete questo libro. Se non sapete nulla di questi personaggi, amerete questo libro. E se siete persone curiose di scoprire i viaggi delle eroine, al cinema o a teatro o nei libri, questo testo fa decisamente per voi: non potrà che donarvi nuovi spunti di riflessione e analisi (l’autore mostra profonda conoscenza e rispetto del mondo delle donne) su tanti temi legati al femminile, nel senso più ampio e complesso del termine.
Eduardo Savarese
Casa editrice
Wojtek
Anno
2021
Genere
saggistica
Formato
Brossura
Pagine
257
ISBN
9788831476164