Omicidio a Easttown: un filo di dolore che unisce passato e presente

Omicidio a Easttown è una bellissima miniserie televisiva trasmessa di recente su Sky. Creata da Brad Ingelsby e diretta da Craig Zobel, è ambientata in una piccola cittadina nei sobborghi di Philadelphia.

Una storia che si inquadra in quella specifica categoria degli “small town mistery”, in cui un evento traumatico sconvolge la comunità in cui tutti si conoscono. Omicidio a Easttown ha come punto nevralgico una donna ancora tormentata dal suo passato.

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La trama

Mare Sheehan è una detective senza ormai ideali. Quarantenne con un passato pieno di difficoltà tra un divorzio e la perdita di un figlio.

Nella comunità di Easttown è una celebrità dai tempi della scuola, grazie ad una partita di basket. La sua vita va avanti tra discussioni con la madre, problemi con la figlia Siobhan, i rapporti con l’ex marito che vive a pichi passi da lei e piccoli casi da risolvere nella cittadina.

Un giorno però Mare si ritrova per le mani un caso più importante: Erin McMenamin, una ragazza madre, è stata trovata morta nei boschi. Un caso che fa riaffiorare da vicino quello di pochi anni prima, con un’altra giovane scomparsa nel nulla.

Inizia così un’indagine serrata che si unisce al caos della vita privata che aumenta, a nuovi arrivi in città e a sentimenti che tornano a galla. La comunità si è spaccata di fronte al dolore e alla violenza. Riuscirà Mare a risolvere il caso?

Omicidio a Easttown – La recensione

Omicidio a Easttown è una serie che consiglio di vedere, perché nonostante lo schema già visto e rivisto, centra di più l’obiettivo sul piano umano, mettendo al centro della vicenda Mare, detective in crisi esistenziale che mentre deve risolvere il caso cerca anche di tenere insieme i pezzi della sua vita.

In questo continuo andare e tornare tra passato e presente, Mare diventa l’eroe che lotta contro il male ma che non sa gestire ciò che le cova dentro. Una figura quindi magnetica, che cattura lo spettatore e che ha avuto un impatto molto forte persino su Kate Winslet, che ha tirato fuori un’interpretazione eccezionale.

Ma Omicidio a Easttown è anche una miniserie tecnicamente ben fatta, che unisce in sette episodi tutti gli ingredienti per un gran successo: buona regia, che si appoggia ad una sceneggiatura solida, ritmo elevato grazie ad una serie di colpi di scena, musica azzeccata, un cast di livello: Guy Pearce (The Hurt Locker), Julianne Nicholson (The Outsider), Jean Smart (Watchmen), Angourie Rice (Spiderman: Homecoming), Evan Peters (American Horror Story)

Un thriller che va oltre i classici schemi del genere quindi, per piazzarsi in un territorio di confine, che tocca il senso umano, i sentimenti, i grovigli della mente e dei rapporti familiari dei personaggi, che sono tutti vulnerabili, effimeri, fragili e splendidamente veri.

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Posted by Donato Bevilacqua

Proprietario e Direttore editoriale de La Bottega di Hamlin, lettore per passione e per scelta. Dopo una Laurea in Comunicazione Multimediale e un Master in Progettazione ed Organizzazione di eventi culturali, negli ultimi anni ho collaborato con importanti società di informazione e promozione del territorio. Mi occupo di redazione, contenuti e progettazione per Enti, Associazioni ed Organizzazioni, e svolgo attività di Content Manager.