Lo scorso 5 gennaio Umberto Eco avrebbe compiuto 90 anni. La Nave di Teseo vuole ricordarlo con questo clamoroso esordio del 1958 nel campo, da lui stesso definito, della saggistica leggera.
Firmato allora con lo pseudonimo joyciano di Dedalus, Filosofi in libertà è un prezioso e ormai introvabile volume di Umberto Eco, arricchito da disegni e vignette dell’autore, è seguito da Scrittori in libertà, un’imperdibile galleria di ritratti di alcuni tra gli autori a lui più cari.
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Umberto Eco – Filosofi in libertà
Un piccolo Bignami, si potrebbe dire, della storia della filosofia in forma di filastrocca, un genere assai familiare fin dall’infanzia di Eco, assiduo lettore del “Corriere dei Piccoli”.
Ai testi si accompagnano talvolta delle argute, sapide vignette dell’autore, in armonia con il costume satirico espresso da testate come “Candido” e “Il Travaso”.
Pubblicato in tiratura numerata di 500 copie, esce firmato con lo pseudonimo joyciano Dedalus, anche per il rischio di compromettere la carriera accademica del giovane Eco.
Questa nuova edizione è integrata dalla sezione “Scrittori in libertà”, dedicata, tra gli altri, a Proust, Joyce e Thomas Mann, tra i prediletti dell’autore.
L’autore
Umberto Eco (Alessandria 1932 − Milano 2016), filosofo, medie- vista, semiologo, massmediologo, ha esordito nella narrativa nel 1980 con Il nome della rosa (premio Strega 1981), seguito da Il pendolo di Foucault (1988), L’isola del giorno prima (1994), Baudolino (2000), La misteriosa fiamma della regina Loana (2004), Il cimitero di Praga (2010) e Numero zero (2015). Tra le sue numerose opere di saggistica (accademica e non) si ricordano: Trattato di semiotica generale (1975), Kant e l’ornitorinco (1997), Pape Satàn aleppe (2016), Il fascismo eterno (2018).