Il romanzo di Anna Pavignano, La prima figlia, pubblicato dalle Edizioni E/O nel 2021, è uno dei sei romanzi finalisti della Prima Edizione del Premio letterario“Pontremoli – Città del Libro e della Famiglia”, nato su iniziativa del Forum delle Associazioni familiari e del Comune di Pontremoli, in collaborazione con la Fondazione “Città del Libro”.
SCOPRI IL NOSTRO SHOP ONLINE CON TANTI PRODOTTI A TEMA LETTERARIO
Il premio
Il Premio letterario “Pontremoli – Città del Libro e della Famiglia” si propone l’obiettivo di promuovere la bellezza della famiglia anche attraverso la letteratura, coniugando, così, sociale e cultura.
Il Premio intende valorizzare opere in narrativa che, in piena aderenza alla vita familiare reale e alle sue dinamiche, mettono in risalto la valenza della famiglia quale luogo di accoglienza, di crescita e formazione, di incontro tra generazioni diverse, di riscatto dinanzi alle difficoltà della vita, di trasmissione di valori, dove solidarietà e reciprocità abbiano l’ultima parola, facendo della famiglia “il luogo bello, il porto sicuro, il riferimento per le persone”
La premiazione avverrà durante una cerimonia il prossimo 31 luglio a Pontremoli, in piazza della Repubblica, alle ore 21.00, alla presenza di Gigi De Palo, Presidente Forum Associazioni Familiari, Jacopo Ferri, Sindaco Pontremoli, Ignazio Landi, Presidente Fondazione Città del libro; madrina della serata l’attrice Beatrice Fazi.
La sestina dei finalisti
Anna Pavignano, La prima figlia (Edizioni E/O)
Mariapia Veladiano, Adesso che sei qui (Guanda)
Mariangela Tarì, Il precipizio dell’amore (Mondadori)
Susanna Petruni, Volevo una mamma bionda (Piemme)
Susanna Bo, Se fossi in te (San Paolo)
Massimiliano Alberti, La piccola Parigi (Infinito Edizioni)
Il libro
Poliana è incinta e ricoverata in day hospital per fare l’amniocentesi: ha quarant’anni, il rischio di avere un bambino down è piuttosto alto. Non ha mai pensato al feto che ha in corpo come a un bambino, l’ha sempre considerato un essere provvisorio il cui futuro è legato all’esito dell’esame. È scontato che se dovesse essere down non lo farà nascere.
Poliana ha una fervida immaginazione e, così come in passato aveva dato vita con la fantasia a una figlia che non ha mai nemmeno concepito, ma che ha molto desiderato tanto da immaginarne ogni particolare, anche il modo in cui l’avrebbe vestita – la bambina con il vestito a pois – ora si concede di pensare alla creatura che ha in grembo, di parlarle, di essere certa che è femmina, di darle un nome, di farla essere viva e, in qualche modo, di affezionarsi a lei.