La letteratura sudamericana ha, per me, un fascino particolare. Territorio di fuga, di Sara Bertrand, ha confermato questa sensazione di vicinanza, toccando corde intime, personali e al tempo stesso parlando di un’intera nazione.
Territorio di fuga è il secondo romanzo per adulti della Bertrand, e il primo pubblicato da Edicola edizioni. Un bellissimo affresco familiare in un Cile “popolare”, intenso e a tratti spietato.
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La trama
Lili ha dodici anni, poche amicizie e due fratelli più piccoli. Corre in bici per le strade del quartiere e dentro felpe di tre taglie più grandi cerca di nascondere un corpo che inizia a sfuggire al suo controllo.
Con sguardo incredulo e impotente osserva la madre, una donna inquieta e ostinata, che nel tentativo estremo di ritrovarsi sceglie di abbandonare i figli e di unirsi alla setta religiosa di Osho. Ma Lili è anche una donna adulta, enigmatica e riservata, che porta dentro di sé la memoria storica della sua famiglia, una mappa generazionale fatta di ferite e di piccoli momenti di gioia.
Nella sua ritrosia ad abbandonarsi all’amore, scopriremo la fragilità della sua vita affettiva, i frammenti di cui si compone la sua identità. Una storia che racconta quello che per molti versi è ancora un tabù: cosa succede quando una donna, una madre, mette sé stessa prima degli affetti più cari e fugge per sondare i limiti della propria libertà?
Territorio di fuga – La recensione
C’è un fascino particolare, dicevo, nella letteratura sudamericana. Perché scrittori e scrittrici di quella terra riescono a riempire le pagine dei loro romanzi di storie personali, intime, minime se vogliamo, ma che al tempo stesso diventano le storie di intere nazioni, di interi popoli.
Succede così anche per Territorio di fuga, il romanzo di Sara Bertrand che parla di una ragazza che segue il suo percorso per diventare donna, e nel seguirlo inciampa, si rialza, fa i conti col passato e con l’intera storia della sua famiglia. Sì perché nella letteratura sudamericana c’è sempre tanta famiglia. Uno sguardo all’indietro che però non è mai fine a se stesso, ma che serve per costruire il futuro.
Costruire e ricostruire la mappa familiare diventa, per Lili così come per tutti i protagonisti dei romanzi sudamericani, un modo per identificarsi, per mettersi in pari con la propria identità. Un cammino splendidamente collegato alla memoria personale e collettiva, al senso di non dimenticare.
Si parla molto d’infanzia nel romanzo della Bertrand, e si parla molto di madri. Madri che abbandonano, che si perdono, che lasciano qualcosa, di buono o di cattivo che sia, ai loro figli. Così Lili farà i conti con la figura materna, e cercherà risposte nell’amore, anche in quello che rende più fragili, anche in quello che rende più liberi.
Territorio di fuga, proprio come dice il titolo, è però anche una bellissima storia di rivalsa, di conquista, di possibilità di lasciarsi tutto alle spalle, anche gli affetti più cari, per cercare davvero se stessi, i propri confini, i propri limiti, le proprie storie.
Sara Bertrand
Casa editrice
Edicola Edizioni
Anno
2023
Genere
Narrativa
Formato
Brossura
Pagine
211
ISBN
9788899538798