“Il rumore del silenzio. Donne in marcia contro la camorra” (Kairós Edizioni) di Nunzia Gionfriddo è un romanzo storico in cui si raccontano le vite e le lotte di tre donne che, insieme ai loro compagni, hanno attraversato le tragedie e i rivolgimenti avvenuti in Italia, e in particolare a Napoli, negli anni Settanta e Ottanta del Novecento.
È stato un periodo molto caldo a livello politico e sociale, che ha visto la nascita di gruppi eversivi e violenti come quelli neofascisti o le Brigate rosse, e in cui la camorra si stava riorganizzando: il boss del crimine Don Raffaele Cutolo rinnovò infatti l’assetto della sua associazione malavitosa, fondando e capeggiando la Nuova Camorra Organizzata.
Il rumore del silenzio – Nunzia Gionfriddo
Il cuore del romanzo è Maria, donna coraggiosa e tenace, che insieme alle amiche Enzina e Rosetta si dà da fare per combattere la malavita, resistendo a ogni duro colpo ricevuto; le tre donne rappresentano simbolicamente tutte coloro che in quei terribili anni si allearono per contrastare le mafie. Al loro fianco vi sono poi Lucio, Totonno e Ciruzzo: il primo, unico dei sei a provenire da un ambiente borghese invece che dai quartieri popolari, decide di diventare un giornalista per divulgare messaggi di libertà e giustizia, e per denunciare ogni atto illecito della camorra. Lucio e Totonno vestono i panni di due giovani coraggiosi realmente esistiti che, in regioni diverse e a pochi anni di distanza, con il loro lavoro di giornalista e di cronista radiofonico svelarono i crimini dei mafiosi. Sarà il lettore a individuarne le vere identità. Queste sei persone credono nella condivisione delle idee e nella forza del dissenso: per questo motivo organizzano cortei anticamorra formati da studenti, operai, sindacalisti, pochi politici e soprattutto i parenti dei morti ammazzati dalle mafie. Lucio e Totonno, in particolare, si affidano al potere della parola, scritta e parlata: devono far scoppiare il rumore, quel rumore che si nasconde nel silenzio delle istituzioni e dell’omertà dei pavidi, che lasciano che la camorra imperversi indisturbata.
Nunzia Gionfriddo ha deciso di raccontare questa storia attraverso l’esperienza di Maria: quando si apre l’opera, lei si trova in un limbo tra la vita e la morte, che individua come un sogno in cui può ripercorrere tutti i ricordi della sua esistenza; mentre un tunnel cerca di attirarla prepotentemente a sé, lei resiste, determinata a trattenersi in quel luogo senza tempo dove incontra tutti coloro che ha amato. E nel dipanarsi della sua storia personale, che si intreccia con alcune delle più brutali vicende italiane – i delitti ignobili di Pier Paolo Pasolini, Aldo Moro e Carlo Dalla Chiesa, la tragedia delle bombe sul treno Italicus e in piazza della Loggia a Brescia e il devastante terremoto dell’Irpinia, solo per citarne alcuni – Maria comincia a rendersi conto di ciò che le è accaduto. E alla fine, nella realtà, non rimane che narrarla questa storia, ai contemporanei e ai posteri, perché le parole, se dette e scritte da persone integre e oneste, sono portali per la verità, veicoli preziosi di memoria e pacifiche armi per contrastare il terrore che ci circonda.
In piani che scivolano l’uno sull’altro, tra sogno e realtà, dove l’onirico si mescola con la vita concreta diventando esso stesso verità, dove il rumore si mescola con il silenzio, Maria, coprotagonista del romanzo insieme a Enzina e Rosetta, si trova a combattere con un virtuale tunnel che separa l’esistere dal non esistere, il tempo dal non tempo. In questo caleidoscopio di luci e ombre Maria rivive la sua vita dopo il matrimonio con Lucio, tra gli angeli del rione Sanità, i sopravvissuti alla guerra, alle disgrazie e alla violenza degli anni Settanta – Ottanta. Pian piano la vecchia generazione se ne va, continuando fino all’ultimo istante vitale a combattere non più contro tedeschi o fascisti, ma contro la camorra che, caduto il Regime, si è fatta sempre più potente.
L’autrice
Nunzia Gionfriddo è una scrittrice, storica e insegnante napoletana. Ha scritto numerosi saggi e romanzi storici tra cui “Cioccolata calda per due”, sul tema delle foibe e “Raccontami la mia storia”, ambedue vincitori di premi nazionali e internazionali. Un’esperienza di scrittura creativa è il romanzo “Scrivere di donne”, sulla famiglia della celebre attrice napoletana Anna Maria Ackermann. Di notevole importanza è la trilogia sui partigiani delle Quattro giornate di Napoli del ’43: “Gli angeli del rione Sanità” (2017), “Sopravvissuti” (2022) e “Il rumore del silenzio” (2023).