Lo sport è un gioco?

Lo sport è un gioco? Ce lo spiega Philippe Descola

Raffaello Cortina Editore porta in libreria in questo periodo il volume Lo sport è un gioco? Il libro è scritto da Philippe Descola ed esce nella collana Minima.

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Descola rilegge il concetto a partire dalle sue riflessioni sul dualismo natura-cultura, arrivando a toccare la questione dell’ibridazione tra l’uomo e la macchina.

Lo sport è un gioco? Philippe Descola

Lo sport è un gioco?Prendiamo il calcio: per gli achuar dell’Amazzonia ecuadoriana, l’obiettivo non è che una squadra trionfi sull’altra. Come per molte altre società non moderne, ciò che è importante per loro è il gioco in sé, prendere il pallone e segnare facendo in modo che alla fine della partita non ci siano diseguaglianze.

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In questo testo Philippe Descola mette a confronto il nostro rapporto con lo sport e il gioco con quello delle società premoderne. L’Occidente ha imposto al resto del mondo il suo modello di sport competitivo, che porta con sé diseguaglianze, individualismo e sentimenti nazionali esacerbati.

 

 

 

 

L’autore

Philippe Descola è stato titolare della cattedra di Antropologia della natura presso il Collège de France dal 2000 al 2019 e direttore del Laboratorio di antropologia sociale (LAS), fondato da Claude Lévi-Strauss, dal 2001 al 2013. Nel 2012 ha ricevuto la medaglia d’oro del CNRS (Centre national de la recherche scientifique). Nelle nostre edizioni ha pubblicato Oltre natura e cultura (2021) e Lo sport è un gioco? (2024).

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