Valentina Mira

Valentina Mira – Dalla stessa parte mi troverai

Dalla stessa parte mi troverai,  edito dalla casa editrice SEM di Valentina Mira è tra i dodici finalisti del Premio Strega 2024. Il secondo romanzo della scrittrice romana risponde all’eccezionalità dell’attuale: potente e feroce. Mira con il coraggio di saper ricordare, scava nei silenzi, recupera dagli anfratti dell’oblio, una luce fatta di “latte e  sangue”.

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Dalla stessa parte mi troverai, dopo l’esordio di “X” (edito da Fandago Libri, 2021)  ancora una volta è un urlo a squarciagola per imparare a dire di NO. Un NO segnato con la X che taglia e incrocia, tra “il tabù” e il “rimosso” e  in maniera obliqua  traccia la traiettoria dei segreti e delle tragedie. La X si fa croce. Un “grosso mirino dipinto sull’asfalto talmente grande che si può vedere da Google Maps”: è la croce celtica in via Acca Larentia, luogo ameno dei raduni dell’estrema destra.

La trama

La trama si snoda su due piani temporali: da un lato, c’è la di Strage di Acca Larenzia.

Il 7 gennaio 1978 due attivisti di destra del Movimento Sociale Italiano vengono uccisi davanti alla loro sede nel quartiere Appio Latino di Roma. Questo evento segna l’inizio di una serie di tragedie e di misteri che si protraggono negli anni successivi, culminando con la morte sospetta di Mario Scrocca, un militante di Lotta Continua, nel 1987. Mario, dopo nove anni dai fatti di Acca Larentia  viene accusato di essere coinvolto nell’attacco, principalmente sulla base delle dichiarazioni vaghe di una pentita, Livia Todini, che all’epoca dei fatti aveva solo quattordici anni. Nonostante la sua descrizione generica di un “Mario, riccio e bruno”, non lo riconosce durante un riscontro fotografico.

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Valentina Mira

Dopo l’arresto, Mario è posto in isolamento nel carcere di Regina Coeli. Nonostante la sorveglianza continua all’interno di una cella anti-impiccagione, la sera del primo maggio, le guardie trovano Mario impiccato con un cappio fatto con la federa del cuscino. Pochi giorni dopo la sua morte, il Tribunale del Riesame revoca il mandato di cattura contro di lui, e successivamente tutti i compagni indagati per l’attacco vengono prosciolti. L’avvocato di Mario, Giuseppe Mattina, e i familiari denunciano diverse irregolarità riguardo la sua carcerazione, i soccorsi, e i referti autoptici, sollevando dubbi sulle modalità del presunto suicidio, compiuto in una cella anti-impiccagione.

Nella storia di Valentina Mira, dall’altro lato c’è Rossella Scarponi, la vedova di Mario. Le due donne, apparentemente così diverse, sono unite da un filo invisibile (fatto di latte e sangue) che le lega al passato e al presente di un’Italia segnata da violenza politica e neofascismo. Valentina Mira cuce, taglia, graffia, incide come uno scultore, scava come uno speleologo i meandri sotterranei dei sotterfugi. Mira disegna con acume quel profondo essere fragili e spesso dimenticati, a volte per scelta, nel tempo che ricama il velo dell’oblio, altre volte sono  “giochi di potere e di palazzo”.

Se l’amore di Mario e Rossella è forte, genuino, sano come Tiziano, il loro piccolo figlio, dall’altra parte la violenza è così feroce come un pugno che batte sulla porta in piena notte: la notte più notte di tutte. Un legame militante è quello tra Mario e Rossella sbocciato all’età di diciott’anni e poi sradicato per un’inchiesta aperta, chiusa, riaperta, ma senza mai trovare un nodo da sciogliere, l’unico nodo è quello nella cella anti-impiccagione.

Contro le leggi della fisica, rovesciando le dinamiche del tempo, c’è sempre qualcosa che non riporta, che non ha funzionato, che viene taciuto o messo in sordina.

C’è stato, ma nessuno è stato. Un cortocircuito senza senso che regge sul teatro dell’assurdo, ma che teatro questa volta non è.

Dalla stessa parte mi troverai, di valentina Mira – La recensione

Valentina Mira ha il coraggio di prendere in mano Rossella, tra loro nasce una sorta di “sorellanza” accomunata da una violenza che ci lascia senza fiato, un intreccio tra passato e presente che fa riflettere, persino arrabbiarsi.

Il lettore spera fino alla fine, che la storia abbia un altro finale (anche Pinocchio nella prima versione viene impiccato), ma questa volta la storia non cambia. Violenza politica, lotta per i diritti civili, gli eventi storici come piombo cadono pesantemente sopra di noi e sotto di noi una morale ferita, insanguinata, perché in fondo “Roma sorge dalla violenza e così continua”.

Valentina Mira dopo il suo esordio da scrittrice altrettanto spietato, non smette di gridare, di farci spalancare gli occhi, ci provoca per ricordarci dell’incontro che accade, un pomeriggio del 2021, tra due donne (una di trenta, l’autrice, e l’altra di sessanta, Rossella).

Rossella e Valentina si stringono per far luce sul disincanto di una “storia andata male” (non solo quella) e sperano insieme a chi legge in un’Italia diversa, in un’Italia che non si regge sulle zone d’ombra, sugli scheletri negli armadi, sui miti di un fascismo che anima la parte “malconcia” di un mondo che davvero potrebbe andare diversamente se dalla “stessa parte mi troverai”.

copertina
Autore
Valentina Mira
Casa editrice
SEM
Anno
2024
Genere
Narrativa
Formato
Brossura
Pagine
256
ISBN
9788893905831
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