Notte Morricone

Notte Morricone: scacco matto

Il MOF 2024 apre il mese rovente di Agosto con la nuova creazione del CCN / Aterballetto prodotta dal premiato coreografo Marcos Morau.

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Notte Morricone come in un sogno cinematografico dona al pubblico un toccante omaggio al maestro, compositore italiano e Premio Nobel che ha plasmato intere generazioni. Il regista e coreografo spagnolo, tra memorie, visioni e universi musicali, propone una serata indimenticabile dove danza, arti visive e marionette si mescolano per un vocabolario polifonico.

Morau ibrida e Morricone risuona. Connubio perfetto dove movimento e immagine danzano sopra un tappeto di sinfonie memorabili che hanno segnato la storia del cinema e della musica. Morau rilegge Morricone, Morricone balla tutte le sue anime sotto lo sguardo attento di Morau.

Notte Morricone al MOF 2024

Il coreografo valenciano evoca e cattura la profondità del genio musicale italiano, concentrandosi su una solitaria notte nella vita del compositore.

Il palcoscenico conquista il ruolo di tappeto suonante, che è vivo e pulsa come fosse tela viva. La scenografia e le luci sono affidate a Marc Salicrú creando un’atmosfera surreale, mentre i costumi di Silvia Delagneau vestono le anime danzanti dei performer. L’adattamento e la direzione musicale sono di Maurizio Billi che ci restituisce la complessità estetica del compositore.

Notte Morricone non è solo danza, ma celebrazione dell’arte e orchestra che si fa corpo e balletto: vita e arte nel processo creativo. Passato e presente si mescolano e trascendono verso un futuro sorretto dalle ali del genio musicale. I corpi si fanno corpo-voce, un inno alla vita, alla passione, alla fragilità e al passato: un flusso dell’aria che dà respiro al soffio per poi farsi suono di tromba, sulle orme del padre (Mario Morricone, il celebre trombettista).

Notte Morricone

Tradizione e contemporaneità

Passione e fragilità umana riecheggiano. Ogni gesto, ogni movimento dei corpi è carico di significato. Tradizione e contemporaneità si ibridano tra espressioni ed emozioni, tra giochi di luci e battiti sonori.

Fogli di appunti che svolazzano e si preparano ad essere sinfonie dirette dal celebre maestro, dal direttore di orchestra. La notte sta sempre lì a partorire suoni, note che restituiscono anime differenti, portano visitatori strani, quasi alieni, storie di musicisti, e ancora musica da registrare, da improvvisare e da dirigere. Al cinema ci si va da soli, insieme, può essere pieno e anche vuoto, ma si continua a suonare, a sognare, a immaginare storie, quelle storie che hanno bisogno di quella musica per essere vive. Uno spazio di malinconia e di felicità: un  “Nuovo cinema Paradiso”. Mourau ci dona un Morricone con un pugno di tenerezza e memoria e fa crescere con potenza la “fabbrica dei sogni”. Ancora fogli e note musicali, un ragazzo, che voleva fare il dottore, un insonne giocatore di scacchi, colui che già che sapeva che non avrebbe mai suonato la tromba come Chet Baker, ma il destino aveva qualcosa di ancora più grande per lui, quello di restare nell’Olimpo della Musica, come maestro incommensurabile per un tempo infinito, dove l’alfiere, mangia il cavallo, la torre la regina: scacco matto.

In autunno sarà la Fondazione Teatro di Roma, coproduttore del progetto, a ospitare la prima rappresentazione indoor, dal 24 ottobre al 10 novembre 2024, al Teatro Argentina, nella cornice del Festival Romaeuropa. Ma la rete è assai più ricca perché oltre a Macerata e Roma coproducono l’opera anche la Fondazione I Teatri di Reggio Emilia, il Centro Servizi Culturali Santa Chiara di Trento, il Centro Teatrale Bresciano, e Ravenna Festival, che ha messo a disposizione l’Orchestra Giovanile Luigi Cherubini, alla quale è affidata la registrazione della partitura, adattata e trascritta dal Maestro Maurizio Billi.

Foto: Luna Simoncini

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diGiorgio Cipolletta

Artista e perfomer italiano, studioso di estetica dei nuovi media. Dopo una laurea in Editoria e comunicazione multimediale, nel 2012 ho conseguito un dottorato di ricerca in Teoria dell’Informazione e della Comunicazione. Attualmente sono professore a contratto per corso di Fotografia e nuove tecnologie visuali presso Unimc. La mia prima pubblicazione è una raccolta di poesie “L’ombra che resta dietro di noi”, per la quale ho ricevuto diversi riconoscimenti in Italia. Nel 2014 ho pubblicato il mio primo saggio Passages metrocorporei. Il corpo-dispositivo per un’estetica della transizione, eum, Macerata. Attualmente sono vicepresidente di CrASh e collaboro con diverse testate editoriali italiane e straniere. Amo leggere, cucinare e viaggiare in modo “indisiciplinato” e sempre alla ricerca del dono dell'ubiquità.