Benoît Coquil è l’autore del romanzo Piccole cose, portato in libreria in queste settimane da Ponte alle Grazie. Una riflessione acuta e originale sul sacro, sulla modernità e sull’Occidente predatore.
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Benoît Coquil approda in libreria con romanzo d’avventura dal gusto picaresco che racconta la stupefacente storia vera di una ‘piccola cosa’ che ne ha scombussolate tante altre.
Benoît Coquil – Piccole cose
Messico, anni Cinquanta. Tra le montagne nebbiose della regione di Oaxaca, durante la stagione delle piogge, la sciamana María Sabina esegue strani incantesimi, mescolati a trance e canti. Tra i suoi strumenti ci sono gli psilocybe, potenti funghi psichedelici che chiama le sue ‘piccole cose’.
A New York gli eccentrici coniugi Gordon e Valentina Wasson, appassionati di micologia, vengono a conoscenza dei riti messicani e decidono così di partire alla ricerca dell’ultima droga psicotropa ancora sconosciuta all’Occidente. La storia dei loro studi e delle loro esperienze sotto l’effetto di questa sostanza farà presto il giro del mondo: dalla CIA al Museo di Storia Naturale di Parigi, dalla controcultura psichedelica ai laboratori farmaceutici. E modificherà per sempre la vita di María Sabina.
Un romanzo d’avventura dal gusto picaresco che, con una scrittura brillante e sempre venata da un divertito anticonformismo, racconta la stupefacente storia vera di una ‘piccola cosa’ che ne ha scombussolate tante altre. Una riflessione acuta e originale sul sacro, sulla modernità e sull’Occidente predatore.
L’autore
Benoît Coquil è laureato all’École Normale Supérieure di Lione, professore associato di Spagnolo e docente di Civiltà e letteratura latinoamericana all’Università della Piccardia. Piccole cose è il suo romanzo d’esordio.
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